Cartoline - Paesaggi immaginari e dove trovarli
La newsletter settimanale sul futuro dell'ambiente costruito.
Archivio | Iscriviti | About
tempo di lettura: 3 minuti e 40 secondi
Il paesaggio urbano in cui viviamo è disegnato dalle strade. Sono loro a dare un ritmo all’alternanza tra spazi aperti ed edifici e ad imprimere così il carattere di una città che dipende proprio dalla sua impronta o, nel gergo del progetto, dal suo tessuto urbano.
Cartolina n° 10
data: 1 VI 2021
luogo: EMPA, Dübendorf (Svizzera)
n° di serie: 10
La relazione tra strade e maglie, tra tessuto e città, che fino ad ora è stata una velleità linguistica, sta per compiere un salto di scala. Infatti associare la trama all’ambiente urbano è sempre stata un’astrazione valida alla scala macroscopica, quella della visione dall’alto e d’insieme della città; ora invece la questione si sta spostando su una dimensione microscopica, con una ricaduta concreta, fisica, reale, su cui in futuro potremo appoggiare i piedi e le ruote.
Tessuti urbani: forme, grane, geometrie - © Immagine da Google
Il centro di ricerca di Scienza e Tecnologia dei Materiali dei Laboratori Federali Svizzeri EMPA sta mettendo a punto una soluzione stradale che si basa sulla lavorazione a maglia.
Sul sito ufficiale del centro è stata pubblicata l’immagine di un braccio robotico che sembra stia disegnando un mandala, in realtà sta disponendo un filo in trame elaborate per ottenere una maglia nella quale pressare e “impigliare” strati di pietre. Dalle prime prove di carico è risultato che una porzione di ghiaia con un'altezza di 80 cm e un diametro di 33 cm, legata con i fili invece che con un aggregante cementizio, può sopportare una compressione di 20 tonnellate.
È a partire da queste straordinarie prestazioni che Martin Arraigada e Saeed Abbasion del laboratorio "Concrete & Asphalt" dell'EMPA hanno trasferito il concetto costruttivo alle strade le cui pietre potrebbero essere legate, senza usare il cemento! I primi test mostrano che una porzione di marciapiede può sopportare una pressione di 500 kg senza che le pietre si muovano. Prossimamente verranno effettuate prove di carico dinamico con pressione di rotolamento, imitando le condizioni estreme che deve sopportare il manto stradale. Verranno testati anche diversi modelli e larghezze di maglia, per valutare i loro effetti sulla stabilità.
Ma i vantaggi del sistema non si fermano qui. Infatti i ricercatori spiegano:
Vogliamo scoprire come potrebbe essere prodotta in futuro una pavimentazione riciclabile. Per fare questo, stiamo usando per la prima volta metodi di costruzione digitalizzati nella costruzione di strade".
Il filo usato dal robot si ottiene da fibre di tessuti riciclati ed è rinforzato da una fibra in poliestere, una plastica resistente che marcisce e che è a sua volta riciclabile. Inoltre il fatto che si possa evitare l’uso dell’aggregante cementizio rende l’intera sezione stradale “smontabile” e quindi con un basso impattante ambientale.
Sembra quindi che il sistema possa contribuire notevolmente alla sostenibilità della città del futuro, proponendo un’alternativa all’uso dell’asfalto. La realizzazione delle strade è infatti un lavoro pesante sia per l’uomo che per l’ambiente: si inizia spostando e stendendo a terra grandi quantità di pietre, ghiaia e sabbia, aggregate poi con un impasto di calcestruzzo e bitume, due materiali la cui produzione è tutt’altro che sostenibile. Inoltre, i ricercatori dell’Università di Yale hanno verificato che se la superficie stradale raggiunge i 40/60°C, cosa che accade spesso in estate, le emissioni di anidride carbonica raddoppiano e quindi, secondo quanto riportato sul New Scientist, tra pochi anni l'inquinamento atmosferico prodotto dall’asfalto potrebbe essere superiore a quello delle automobili stesse.
“Gomitolo di strade” - © Getty Images
Questo significa che le strade, che percorriamo tutti i giorni e su cui si affacciano le finestre dei nostri edifici, sono una fonte costante di inquinamento e hanno un impatto devastante sull’ambiente.
I vantaggi di una strada “fatta a maglia” però vanno anche oltre la sostenibilità dei suoi materiali. Le strade asfaltate sono impermeabili, non fanno né respirare il suolo né percolare l’acqua che, se si infiltra, provoca ristagni che con il freddo congelano, aumentando di volume, e provocando così crepe nel manto stradale; inoltre l’impermeabilizzazione del suolo è una delle prime cause degli straripamenti improvvisi di fiumi, torrenti e canali sotterranei, un fenomeno devastante a cui stiamo assistendo sempre più frequentemente negli ultimi anni. Invece, il sistema messo a punta del team svizzero, essendo fatto di trame e pietre compresse, lascia filtrare l’acqua nel suolo sottostante, limitando i danni idrogeologici e le buche che “spuntano a primavera”, provocando danni a mezzi e a persone.
Crepa presumibilmente dovuta allo scoppio di un ristagno d’acqua - © Immagine da Google
Le ricerche dell’EMPA sono all'inizio, per questo lo studio non può ancora fornire un’alternativa concreta al sistema costruttivo delle strade. Tuttavia la fusione innovativa tra la tecnologia di stampa 3D e l’antico principio della maglia fa ben sperare nella possibilità di vedere, tra qualche anno, le nostre città disegnate da strade davvero leggere sia per l’ambiente che per l’uomo; strade come tappeti o come gigantesche e infinite sciarpe su cui passeggiare al sicuro da esalazioni e inquinamento.
Chissà se stilisti e designer saranno chiamati a disegnarne le trame … di certo però parlare di tessuto urbano non sarà più una velleità del gergo architettonico, ma il risultato di una realtà costruita secondi i principi della sostenibilità e possibile grazie alla capacità di immaginazione di menti votate alla ricerca e all’innovazione.
Tessuti urbani? - © Catalogo www.lagattasultettomilano.com - tappeti berberi vintage
Se hai letto fino a qui … GRAZIE!
Se hai qualche commento o suggerimento, scrivici!
Appuntamento al prossimo martedì!
Segui Cartoline anche su Instagram