Nel 2013 lāassociazione francese Habitat Partecipatif trasforma la āGiornata delle ComunitĆ Intenzionaliā, nata nel 2009 in Olanda, in unāiniziativa di ampio respiro europeo: le Giornate europee dellāabitare collaborativo. Lāevento cade nel mese di maggio (questāanno anche a settembre) ed ĆØ dedicato a parlare, diffondere e disseminare la cultura dellāabitare insieme.Ā Sono molte le nazioni che aderiscono, in modo particolare Francia, Olanda, Belgio e Italia. (Qui una mappa aggiornata)
Nel nostro Paese i promotori di questa iniziativa sono RIVE - Rete Italiana Cohousing e Abitare Collaborativo e MCF Mondo ComunitĆ e Famiglia che si sono prodigano per valorizzare lāoperato di quelle realtĆ che contribuiscono allo sviluppo dellāabitare partecipativo, mettendole in rete e offrendo al pubblico lāopportunitĆ di toccare con mano che āvivere altrimentiā ĆØ possibile. Il calendario di questāanno ĆØ ricchissimo e vede Torino capitale dellāevento con più di 20 attivitĆ , grazie allo sforzo dellāAssociazione Casematte e della CittĆ di Torino che negli ultimi anni sta affrontando in modo innovativo la difficile questione della casa.Ā
In quanto media partner dellāevento, insieme a Terra Nuova Edizioni, abbiamo la fortuna di partecipare allāiniziativa da vicino, anzi forse addirittura da dentro e per questo ci sembra doveroso dedicare una serie di cartoline al tema, cartoline inviate da Torino ma che parlano di tutta Europa!Ā
European Intentional Communities Day
17 maggio 2022
tempo di lettura: 7ā 20āā
Per cominciare ad occuparci della questione, ĆØ necessario dedicare il primo approfondimento a fare chiarezza sulle diverse forme di abitare collaborativo, per imparare ad usare e comprendere termini che vanno di moda, ma che spesso sono usati impropriamente. Vi proponiamo quindi un breve glossario dellāabitare collaborativo.
ABITARE COLLABORATIVO
Esperienze abitative che mettono al centro la relazione interpersonale, nella prospettiva di creare una comunitĆ più inclusiva e solidale e di offrire alcune soluzioni alle difficoltĆ legate alla questione della casa, prima fra tutte lāimpossibilitĆ per una fascia sempre più ampia di persone di accedere ad abitazioni dignitose a prezzi sostenibili. Lāabitare collaborativo si declina in diverse forme, note come: Social Housing (o edilizia sociale), Co-housing (Coabitazioni) e Coabitazione solidale.
SOCIAL HOUSING
Lāedilizia sociale (in Italia regolamentata dal DM Ddel 22 aprile 2008) ĆØ uno strumento pensato per garantire, attraverso regole precise di assegnazione, alloggi adeguati alla cosiddetta āfascia grigiaā, ossia a nuclei familiari non in grado di soddisfare il proprio bisogno abitativo sul mercato, principalmente per ragioni economiche, ma allo stesso tempo priva delle caratteristiche per accedere agli alloggi popolari (nuclei familiari con basso reddito, persone anziane in condizioni economiche svantaggiate, giovani coppie e studenti maggiorenni fuori sede). Il social housing si fonda principalmente su alloggi costruiti o riqualificati attraverso contributi o finanziamenti pubblici e privati, per essere affittati (o venduti) con canoni di affitto convenzionato che risultano inferiori del 30%-40% rispetto al mercato libero.Ā
In questo settore la città di Barcellona è stata pioniera, riuscendo a far combaciare alla questione abitativa una visione politica particolarmente attenta e sensibile (tema che approfondiremo nelle prossime cartoline); ma anche in Italia stanno vedendo la luce progetti importanti, soprattutto a Milano che comincia ad essere considerata la capitale del social housing, anche grazie a CENNI di cambiamento un progetto che sta facendo parlare molto di sé in quanto è al momento il più grande progetto residenziale realizzato in Europa, sostenibile sia dal punto di vista sociale che ambientale (il sistema di strutture portanti è interamente in legno).
CO-HOUSINGĀ
Letteralmente 'coabitazione', si riferisce a esperienze abitative condivise in complessi residenziali composti da alloggi privati e da ampi spazi comuni come cucine, zone lavanderia, laboratori didattici, sale per il gioco, spazi di coworking, aree verdi o addirittura con la presenza di servizi comunitari più strutturati quali asili nido, palestre e biblioteche.
I cohousers, oltre alla condivisione degli spazi comuni, sono chiamati a svolgere a turno servizi utili alla comunitĆ : dallāoccuparsi dei bambini e degli animali domestici, alla spesa settimanale, dalla cura del verde alla manutenzione ordinaria degli edifici.
Il cohousing ĆØ una forma di aggregazione libera di persone tendenzialmente in grado di auto sostenersi, che pone lāaccento sullāimpatto sociale che queste soluzioni riescono ad attivare e a cui la Pubblica Amministrazione dovrebbe porre particolare attenzione poichĆ© crea forme di mutuo sostegno e svolge attivitĆ utili alla collettivitĆ in senso ampio, offrendo occasioni di lavoro, sviluppo e servizi.
Nel Nord Europa la tradizione del cohousing ĆØ molto forte, grazie al fatto che storicamente le istituzioni pubbliche prestano una grande attenzione al welfare sociale. Uno degli esempi più eccellenti ĆØ il VinziRast di Vienna nato nel 2009 durante una protesta studentesca. In quellāoccasione un gruppo di studenti dellāuniversitĆ di architettura occupò un edificio vuoto con lāintento di creare uno spazio autogestito di vita comunitaria. La Pubblica Amministrazione intervenne non per bloccare lāoccupazione ma al contrario per facilitare la mediazione con attori pubblici e privati che hanno dato vita al primo rifugio per senzatetto (e rifugiati) combinato con alloggi per studenti; in breve ĆØ sorto anche un ristorante e degli atelier aperti a tutti la cittadinanza dove i residenti possono lavorare e ricostruire la propria autonomia.Ā
Ne abbiamo parlato più approfonditamente lo scorso mercoledƬ con Daniela Patti, co-fondatrice e direttrice di Eutropian, in un talk online che potete rivedere qui.Ā
COABITAZIONE SOLIDALEĀ
Rapporto di convivenza basato su un patto abitativo che prevede un reciproco scambio di servizi, in sostituzione del tradizionale contratto dāaffitto. La coabitazione ha come obiettivo lāattivazione di percorsi di coabitazione tra residenti in case sovradimensionate per le loro necessitĆ di vita e possibilitĆ gestionali e quanti, a causa della crisi e del precariato, sono a rischio di povertĆ intermittenti, marginalitĆ sociale e non sono in grado di accedere al diritto alla casa. La coabitazione si fonda sul principio secondo il quale la costruzione di relazioni interpersonali forti, responsabili, solidali possono concorre, attraverso la condivisione consapevole di uno stesso spazio abitativo, al rafforzamento di innovativi sistemi di protezione sociale, capaci di integrare i tradizionali servizi pubblici e di promuovere forme di cittadinanza attiva. In questo campo invece ĆØ lāItalia ad essere pioniera, con il progetto pluripremiato Auser Abitare Solidale Firenze 1 che da più di una decina dāanni ĆØ riuscito in una sorta di piccola rivoluzione culturale che ha portato i soggetti fragili a divenire attori di un riscatto personale e a ricoprire una nuova centralitĆ sociale. Sono ormai centinaia le famiglie e le persone inserite nei percorsi di coabitazione e negli ultimi anni stanno nascendo sperimentazioni gemelle in altre regioni italiane, come le Marche, lāEmilia Romagna, il Piemonte (dove lāAssociazione Casematte sopracitata si sta facendo promotrice).Ā
Ć noto purtroppo come il sistema italiano sia incentrato su una burocrazia difficile e come ci sia una mancanza di strategie comuni e di azioni coordinate tra i diversi attori pubblici, privati, no profit e low-profit, cosa che spesso rende i progetti solo āinteressantiā ma difficilmente applicabili e che non rispondono allāinteresse degli investitori.
Per questo motivo lāiniziativa del maggio collaborativo ĆØ cosƬ importante, perchĆ© permette di costruire una rete, di condividere pratiche, difficoltĆ , successi e insuccessi, facendo sƬ che la rivoluzione dellāabitare possa a poco a poco innescare un cambiamento culturale profondo.Ā
Qui trovate un calendario aggiornato di tutti gli eventi nazionali, cercate quello più vicino a voi e se vi va⦠mandateci una cartolina da lì!
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Nel 2012 Abitare Solidale ĆØ stato selezionato come uno dei migliori tra i 120 progetti comunitari di natura sociale scelti allāinterno della ricerca āInnoserv. Social services innovationā, condotto dallāUniversitĆ di Heidelberg, per costruire nuovi modelli di Welfare. Si aggiudica, inoltre, due importanti riconoscimenti: lāEuropean Award Social Innovation in Ageing (II° classificato), promosso dalla King Baudouin Foundation, la Caixa Foundation ed altre fondazioni internazionali; Bando UniCredit Carta 2013 āStrategie di coesione sociale a favore della Terza etĆ ā, promosso da UniCredit Foundation.