Cartoline - Paesaggi immaginari e dove trovarli
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L’essere umano ha avuto, e continua ad avere, un impatto strutturale sull'equilibrio del pianeta, alterandolo in modo irreversibile, come accade con le terre che scava in cerca di minerali e combustibili e che, una volta esaurite, abbandona e lascia senza futuro.
Talvolta però la capacità rigeneratrice della Natura o la visionaria follia di qualche cittadino (vedi zealous nut) riescono a dare a questi luoghi “finiti” una seconda vita, prendendosene cura. È questo il caso di Crawick Multiverse, l’ex miniera di carbone a cielo aperto nel Sud della Scozia, vicina all’omonimo fiume e a poco più di un’ora di auto da Glasgow.
Cartolina n° quattordici
data: 29 VI 2021
luogo: Scozia (UK)
n° di serie: 14
La Scozia, a partire dai primi del 1900 e fino al 2016 (anno di chiusura dell’ultima miniera), è stata la principale produttrice di carbone per tutta l’Inghilterra, contribuendo in modo determinante alla rivoluzione industriale. Ora, in seguito all’esaurimento delle risorse e alla diffusione delle energie rinnovabili, il territorio appare stanco e trascurato, disseminato di crateri abbandonati. L’eccezione è proprio l’ex-miniera di Crawick che nel 2005, a distanza di 25 anni dalla sua estinzione, per volere del proprietario il Duca di Buccleuch, è stata sottoposta ad un intervento di riqualificazione e reintegrazione nel paesaggio che ha trasformato questa terra spenta in un luogo d’incontro, studio e confronto per le comunità dei territori circostanti.
© Diana Maria Zilioli - Stilla Finest Scotland
L’idea è nata in collaborazione con l’architetto paesaggista Charles Jencks che ha visto nelle alterazioni irreversibili dell’attività estrattiva un punto di forza, tanto da immaginare la trasformazione di quel deserto stanco in un’oasi di paesaggio. Per quanto negativa la storia del luogo non è stata cancellata, ma al contrario è servita come punto di ancoraggio per costruire il suo futuro. Per esempio la collina, formatasi per accumulo dei detriti delle attività estrattive, è un punto panoramico unico in tutto il territorio circostante:
nelle giornate più terse l’occhio può percorrere tutta la Scozia del Sud e nelle giornate più uggiose le nubi dialogano con le forme del terreno esaltandole.
© Diana Maria Zilioli - Stilla Finest Scotland
Jencks è andato oltre la storia recente, rendendo omaggio anche a quella più antica. Il Sud della Scozia è punteggiato di monoliti neolitici e anfiteatri di pietre che per tanti aspetti sono ancora un mistero per noi, ma che hanno una carica energetica e spirituale indiscussa. Ecco quindi che le ferite di Crawick sono state l’occasione per riflettere su quale aspetto avesse il paesaggio in epoca preistorica e immaginare come dare alla terra forme che potessero riattivare l’energia e la sacralità del luogo.
© Diana Maria Zilioli - Stilla Finest Scotland
Dall’intersezione di queste visioni nasce Crawick Multiverse, il parco didattico il cui disegno è capace di far dialogare lo spazio, la terra, il cielo e il cosmo in modo esemplare: la rete di sentieri rappresenta le traiettorie del sole, le forme degli universi e delle galassie, i movimenti di terra evocano pianeti, buchi neri e comete, la gola scavata per estrarre il carbone è stata trasformata in un anfiteatro che ospita eventi culturali e performance artistiche, proprio come fosse un altare antico e magico.
© Diana Maria Zilioli - Stilla Finest Scotland
Crawick è certamente un progetto ben riuscito di architettura del paesaggio, ma è soprattutto la dimostrazione che lo spazio è uno strumento di dialogo e che la sua cura è l’occasione per rafforzare la comunità, la prima ad aver beneficiato di questo intervento di riconversione. Infatti gli abitanti dei territori che gravitano attorno all’ex miniera sono stati coinvolti direttamente sia nel percorso progettuale che nell’uso dello spazio e nella manutenzione delle strutture. Le scuole delle cittadine e delle frazioni vicine utilizzano il luogo come strumento didattico e ludico e i gruppi culturali locali (di teatro, musica e arte) lo usano come spazio performativo e di libera espressione. L’apertura del parco nel 2015 è stata preceduta da una settimana di test e sperimentazione riservata esclusivamente alla comunità che è stata incaricata di organizzare la cerimonia d’inaugurazione.
© Crawick Multiverse - Immagine tratta dalla pagina facebook ufficiale del parco
Quel giorno per la miniera è iniziato un nuovo viaggio, nel tempo e nello spazio, che si preannuncia inarrestabile. Infatti, già l’estate scorsa il parco ha compiuto un altro passo in avanti con la costruzione del “The Coalface” (letteralmente il “volto di carbone”), l’hub che riunisce funzioni e servizi e funge da punto di incontro e di riferimento per visitatori e membri del comitato di gestione di Crawick. Il volume, prefabbricato ed energeticamente autosufficiente è stato inaugurato a fine maggio e le attività dell’hub sono state per la maggior parte affidate ai ragazzi dei paesi circostanti che in questo modo sono partecipanti attivi e custodi del futuro del loro stesso territorio al quale restituiscono le energie che, per un centinaio d’anni, gli sono state letteralmente risucchiate.
© Crawick Multiverse - “The Coalface”. Hub del parco - immagine tratta dal sito del parco
Crawick è stato possibile grazie alla coraggiosa follia di un duca appassionato di paesaggio e alla visione, altrettanto fuori dagli schemi, di un grande architetto. Il parco si alimenta grazie ai fondi di The Crawick Multiverse Trust, alle donazioni di privati e istituzioni e ai biglietti di ingresso. Tuttavia per gli abitanti della zona l’accesso è gratuito, proprio perché il valore del loro coinvolgimento è la prima grande risorsa per Crawick.
I metodi fortemente umanistici, l’emotività e le prospettive aperte di ciascuno di questi attori coinvolti hanno dimostrato che esistono modi per far rinascere il paesaggio e rallentare quel processo di erosione che sembra stia decretando la “fine della Natura”.
© Diana Maria Zilioli - Stilla Finest Scotland
Ciò che Crawick insegna è che esaltando le potenzialità intrinseche del luogo e accettando le sue alterazioni come fossero un’evoluzione e un’occasione, il paesaggio può reintegrare le ferite e trasformare le cicatrici in motivo d’orgoglio. Per farlo però serve tempo e la capacità di guardarlo con occhi nuovi e di porre i giusti interrogativi, sviluppando una consapevolezza ecologica che non è solo una questione di scienza, ma di attitudine a saper guardare all’ambiente costruito come ad un sistema in cui ciascuna delle nostre vite è radicata. Per questo dovremmo imparare a sentire le sue ferite come fossero nostre e a prendercene cura come se a soffrirne fosse la nostra stessa pelle.
Crawick Multiverse è stato suggerito da Diana e Federica, fondatrici di Stilla, la prima agenzia di incoming gestita da italiane radicate in Scozia.
Stilla, dal latino “goccia”, offre un distillato della Scozia autentica con tour unici e sostenibili. Così è stato anche per questa cartolina che ha raccontato di un luogo che, pur essendo una goccia in mezzo all’oceano, è riuscito a dissetare un paesaggio stanco e a trasformarlo da deserto ad oasi di cultura e comunità.
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Appuntamento al prossimo martedì!
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