Cartoline - Paesaggi immaginari e dove trovarli
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Per salutarci prima della pausa estiva, abbiamo deciso di tornare a parlare di mare e di farlo con un racconto particolare, apparentemente estraneo al nostro ambito, ma prezioso. Si tratta di una storia di piccolissima scala che però ha la potenza di innescare quel cambio di prospettiva a cui siamo tutti chiamati, nell’era dell’Antropocene.
Cartolina n° diciannove
data: 3 VIII 2021
luogo: North Berwick (Scozia, UK)
n° di serie: 19
Una decina di anni fa uno skipper e due pescatori del porto di North Berwick (cittadina affacciata sul fiordo del fiume Forth nel Sud della Scozia), tra una scorpacciata di aragoste e l’altra, cominciarono a ragionare sugli impatti ambientali della pesca di questo delizioso crostaceo. L’aragosta è un cibo prelibato, estremamente nutriente e ricco di proprietà, quindi molto ricercato, tanto che il suo commercio è alla base dell’economia locale di molte comunità di mare scozzesi e di una buona fetta dell’esportazione del Paese. Negli anni, proprio per soddisfare le esigenze del mercato, i pescatori hanno tralasciato la sostenibilità della loro attività, compromettendo la produttività stessa dei loro mari.
© Diana Maria Zilioli - Stilla Finest Scotland
Per questo Jane McMinn (lo skipper) e i pescatori David Grubb e Jack Dale, consapevoli della necessità di tutelare il proprio territorio acquatico, misero a punto un progetto ambizioso e in grande scala di ripopolamento del mare scozzese e di educazione alla pesca sostenibile. Presentato nel 2009 alle autorità della città e della regione, il progetto non andò in porto, e così… al porto ci andarono loro!
I tre amici decisero infatti di darsi da fare e, riunendo le proprie forze, cominciarono con dare una casa al progetto. Cosa meglio di un container dismesso del porto? Così iniziarono un vero e proprio presidio per la tutela dell’amato crostaceo e del suo ambiente, a cui diedero il nome di Firth of Forth Lobster Hatchery. Costruirono un’incubatrice per le uova e fin da subito si dedicarono alla sensibilizzazione del pubblico, accogliendo curiosi, passanti e altri pescatori, coinvolgendoli con spiegazioni semplici e diffondendo un atteggiamento entusiasta e fiducioso nei confronti del cambiamento.
© Diana Maria Zilioli - Stilla Finest Scotland
La mossa è stata vincente perché, da quel primo giorno di apertura del container nel 2010, sono cominciate ad arrivare donazioni spontanee private, pubbliche e anche sovvenzioni locali che hanno permesso al progetto di strutturarsi, di ampliarsi in un secondo container e di diventare un vero punto di riferimento per l’economia locale, per la ricerca nazionale e internazionale e anche per il turismo. Ormai infatti sono centinaia i visitatori che arrivano al porto di North Berwick per visitare la Lobster Hatchery.
© Diana Maria Zilioli - Stilla Finest Scotland
I focus del progetto continuano ad essere da un lato la cura delle aragoste e dall’altro il coinvolgimento della comunità locale.
Infatti, grazie all’aumento di fondi e risorse, le attività legate alla conservazione delle aragoste e all’incubazione delle uova stanno aumentato di portata e importanza. Il team della Lobster Hatchery può permettersi di riconoscere impieghi part-time per ricercatori e tirocinanti che, negli ultimi tempi, hanno contribuito al raggiungimento di traguardi importanti, come l’incubazione di 14.000 giovani aragoste e la marchiatura di centinaia di femmine affinché, se pescate, vengano restituite al mare. Intorno alla Lobster Hatchery gravitano inoltre piccole imprese di economia locale, nello specifico si tratta di 3 pescherecci e di 2 ristoranti. I primi utilizzano metodi di pesca sostenibili che preservano i fondali, rispettano i limiti di catture consentite e garantiscono che le aragoste sottodimensionate siano riportate in mare, e riforniscono i secondi di materie prime salutari, sostenibili e a un prezzo accessibile.
© Diana Maria Zilioli - Stilla Finest Scotland
Tra questi il Lobster Shack è il ristorante più coerente con la filosofia della Lobster Hatchery, è infatti stato ricreato in un container, a pochi passi dall’incubatrice e offre street food (o forse sarebbe meglio dire port-food?) freschissimo e appena pescato, diventando occasione non solo per un pasto delizioso, ma per comprendere il ciclo nella sua interezza: incubazione - mare - piatto.
© Diana Maria Zilioli - Stilla Finest Scotland
Jacob, l’Hatchery Manager che ogni giorno accoglie e coinvolge con le sue spiegazioni semplici ed entusiaste centinaia di persone, ci tiene sempre a fare una precisazione:
un’aragosta per poter arrivare sulle nostre tavole deve avere almeno 7 anni, e noi ce la mangiamo in meno di 5 minuti; gustarla più lentamente è forse impossibile, ma di certo è possibile farlo con la consapevolezza che ciò che abbiamo nel piatto ha una storia lunghissima che è intrecciata a doppio filo con l’ambiente e il modo in cui viene trattato.
Visitare l'Hatchery è una grande esperienza formativa e i suoi risultati dimostrano che è riuscita nell'impresa di salvare il suo territorio e le vite che lo popolano, umane e animali; dimostra inoltre che il cambiamento è possibile e che è un’azione che parte dal basso e dalle piccole azioni.
© Diana Maria Zilioli - Stilla Finest Scotland
Quella di Firth of Forth Lobster Hatchery è una parabola contemporanea che insegna a non arrendersi davanti ai NO dei vertici e ad assumersi la responsabilità di azioni concrete e di sensibilizzazione della propria comunità. Noi, che filtriamo la realtà con gli occhi dell’architettura, ci sentiamo di aggiungere anche che questo progetto dimostra che spesso basta un incipit, come un container, per creare luoghi capaci di relazioni straordinarie e di moti rivoluzionari, quello che conta è riuscire a dare allo spazio la carica magnetica per attrarre gli alleati: energie, proposte, reti, conoscenze.
Anche le piccole storie e i piccoli luoghi contribuiranno ad invertire la rotta di un’epoca che sembra destinata ad esaurire l'ambiente che ci ospita!
Firth of Forth Lobster Hatchery è stato suggerito da Diana e Federica di Stilla che, dopo il successo della cartolina inviata da Crawick Multiverse, sono diventate le nostre “antenne” in territorio scozzese. Le ringraziamo per questo prezioso contributo e per il reportage fotografico a cui Diana si è dedicata con passione.
(Stilla è la prima agenzia di incoming gestita da italiane radicate in Scozia).
Proprio quando è stagione di cartoline, le nostre si prendono una pausa! Ci rivediamo tra qualche settimana, con nuove storie, scenari e paesaggi provenienti da quell’affascinante e contraddittorio mondo in cui viviamo.
Vi ricordiamo che le cartoline si ricevono e si inviano, anche a noi!
Quindi aspettiamo le vostre!
Se hai letto fino a qui … GRAZIE!